MEMORIE DI UNA GEISHA

E’ estate. Dopo un inverno e una primavera impensabili, per tutto ciò che è accaduto, è arrivata, come ogni anno, la bella stagione. E in estate la lettura costituisce un piacere innegabile e profondo. Una temporanea sospensione per immergersi in una dimensione differente. Molti anni fa, durante un’estate rovente, lessi un libro assolutamente “rinfrescante” che ancora ben rammento:

“Memorie di una geisha” di Arthur Golden.

E’ un libro fresco come la protagonista che sin da bambina si trova ad affrontare dolori e distacchi mantenendo intatta la sua interiorità. Una bambina che, venduta dal padre, insieme alla sorella maggiore, diventerà una fra le più conosciute e famose geishe del Paese.   C’è molta acqua in questo libro: quella del villaggio sul Mar del Giappone in cui nasce Sayuri, l’acqua presente, secondo la sua data nascita, nella sua personalità, l’acqua trasparente dei suoi occhi.  E’ un libro che parla della vita faticosa e affascinante di una donna, del suo sogno d’amore, nel Giappone del secolo scorso. Fra tradizione millenarie, segreti sussurrati, quelli del mondo delle geishe, complotti e vittorie. Fruscio di kimono, movimenti aggraziati e una trama avvincente.

Per quanto alcune situazioni siano emotivamente forti, il romanzo non perde quella freschezza per la grazia con la quale Sayuri attraversa la propria vita. E le nostre, con un racconto difficilmente dimenticabile.

Marie