Giardini d'inverno

Sarà l’afa che mi fa boccheggiare togliendomi (forse) un po' di lucidità, sarà l’aria condizionata che per quanto sbagliato (lo so bene e voi non fatelo, please) io metto sui 24 gradi giorno e notte, sarà che l’autunno e l’inverno con i loro colori caldi, avvolgenti di foglie, terra e alberi, o assolutamente neutri come possono esserlo solo la nebbia e la neve, sono le mie stagioni preferite. Sarà per tutto questo che sto sfogliando un libro GIARDINI D’INVERNO che ha il pregio di mostrare giardini, inglesi e francesi, che sono stati pensati per brillare di toni vivaci, aranciati e rossi, anche durante la stagione invernale solitamente candida. E allora sfogliare questo libro non è solo piacevole ma persino pericoloso. Perché offre spunti interessanti, con accostamenti di colori audaci, anche per il “mio” di giardino. Puntualmente, mi vengono idee originali che però hanno a che fare con piantumazioni non semplici, dico io. Mio marito ha un’opinione diversa: piantumazioni impossibili. Mi ripete sempre come un mantra:” Non abbiamo più spazio in giardino”. E pensare che il nostro giardino non è piccolo. Rose (piantate da me), lavande (idem), piante di rosmarino in quantità industriali (piantate da lui, che adora questa pianta ornamentale) e poi un pero, un caco ( che in autunno ha colori meravigliosi), un fico immenso, un tiglio, un carpino, un cipresso. “E poi”, ha aggiunto recentemente “abbiamo appena piantato una quercia”. Già, dimenticavo l’ultima arrivata, che a dire la verità è così piccola da sembrare inoffensiva. Eppure crescerà e avrà ben altre dimensioni. Alberi e arbusti non ce ne stanno, in effetti. Mio marito ha ragione. Quindi, per ora mi sono accontentata di piantare otto piantine di zucca e una in particolare mi sta dando grande soddisfazione perché è schizzata verso l’alto e credo che il prossimo autunno potrò raccoglierne almeno qualcuna per cucinare un risotto e decorare la casa. Poi, si vedrà, mi sento possibilista. (“Su cosa? “Mi chiede lui. “Magari è una quercia bonsai” rispondo io). Il giorno dopo questa discussione senza via d’uscita, mio marito mi ha proposto un fine settimana lungo in un luogo dal clima mite, Oltralpe. Mi conosce bene, sa che quando fa troppo caldo io ho molte idee, non sempre realizzabili. Un modo per evadere da una temperatura opprimente. Comunque, questo libro è una piccola e incantevole oasi di freddo piena di colori e di gioia. GIARDINI D'INVERNO - Una stagione reinventata Cédric Pollet Edizione L'Ippocampo
Marie