Simple.

Ne sono consapevole: la dieta mediterranea, la nostra dieta, ci è invidiata dal mondo poiché è equilibrata, apporta tutti i nutrienti necessari all’organismo, è variata e sembra prevenire alcune patologie. E dal 2010 l’UNESCO l’ha inserita nella lista dei patrimoni orali e immateriali dell’umanità. Va bene. Tuttavia alle volte sento la necessità di cucinare qualcosa di diverso o in modo diverso. E’ stato un caso, o forse no, che sfogliando una rivista inglese di arredamento e lifestyle ho trovato la ricetta di un dolce così semplice ma anche ben presentato che mi è venuta voglia di acquistare il libro da cui era tratta. La ricetta era una torta allo yogurt con lamponi, apparentemente molto semplice. Eppure non è venuta come pensavo. Ho osservato tutto. Dalla qualità degli ingredienti alle quantità che, qualche volta, in inglese sono espresse in modo differente. Ma l’impasto non era morbido come quello di un plumcake. In compenso, però, ho trovato ricette piacevoli da vedere, immaginare e infine degustare. Ad esempio, cucinare il pollo e il petto di pollo a fette con erbe e spezie poco usate da noi. In casa mangiamo poca carne e rigorosamente bianca, quindi trovare aromi e colori diversi con cui cucinarla diventa importante per variare, accompagnandola anche con diverse verdure. Uno stile semplice. E in una giornata uggiosa come questa, può essere piacevole sfogliare Simple, un libro ispirante. SIMPLE, Effortless food, big flavours. Diana Henry Editore: Octopus
Marie